l'orto a scuola

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martedì 16 aprile 2013

C.A.A. comunicazione possibile

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Cos'è la C.A.A.?


'E' un tipo di tecnologia assistiva costituita da qualsiasi strumento ,dispositivo, immagine, parola,simbolo o gesto che compensa le difficoltà di comunicazione espressiva e recettiva, intendendo per tecnologia assistiva qualsiasi oggetto, equipaggiamento, prodotto o sistema, anche modoficato o personalizzato, che viene usato per aumentare, mantenere o migliorare le abilità funzionali delle persone disabili.'

Dal testo 'Comunicazione Aumentativa e alternativa', Joanne M.Cafiero, ed. Erickson

Dove posso scaricare i simboli PCS per la CAA?
http://www.iocresco.it/pecs 







I simboli utilizzati per la CAA sono tratti dalla raccolta del PCS (Picture Communication Symbols). Si tratta di uno dei sistemi più utilizzati.
In molti casi però è giusto lasciare al ragazzino la possiblità di scegliere il simbolo più idoneo, anche se non facente parte del PCS.

Se si lavora in equipe, è fondamentale che ci sia uniformità nell'uso dei simboli altrimenti si crea confusione.
Si devono trovare dei significati condivisi e ogni simbolo deve sempre avere la didascalia a lettere, in modo che sia comprensibile per tutti. 

LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA 

(Dott.ssa Vittoria Stucci)

Introduzione

Cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa?

E’ possibile definire Comunicazione Aumentativa/Alternativa (CAA) ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il linguaggio verbale orale. Non è corretto parlare di comunicazione alternativa soltanto, perché la CAA è multimodale; ne consegue che se esistono emissioni verbali, queste vanno mantenute e potenziate.
La CAA è dunque un settore della pratica clinica che si pone come obiettivo la compensazione di una disabilità (temporanea o permanente) del linguaggio espressivo; vengono infatti create le condizioni affinché il disabile abbia l’opportunità di comunicare in modo efficace, ovvero di tradurre il proprio pensiero in una serie di segni intelligibili per l’interlocutore.
Grazie a tecniche e strumenti di CAA molte persone disabili sono ora in grado di utilizzare un codice efficace che dà loro la possibilità di usufruire di nuove opportunità educative e sociali.
E’ importante sottolineare che gli interventi di CAA sono percorsi che non sempre arrivano a raggiungere gli obiettivi prefissati nel breve periodo. Specialmente nel caso di soggetti che soffrono di patologie congenite, il potenziamento o lo sviluppo delle competenze comunicative, compresa la motivazione a comunicare, divengono obiettivi irrinunciabili. Il percorso che viene creato parte dunque dai bisogni comunicativi della persona; gli strumenti che vengono forniti devono essere adattati alle sue esigenze attuali, ma al tempo stesso devono essere flessibili ed evolversi nel tempo parallelamente all’evoluzione della persona in tutti i suoi aspetti (cognitivi, emotivi, sociali, etc.).
Un altro aspetto di fondamentale importanza è il coinvolgimento dell’ambiente, ovvero delle figure significative appartenenti ai diversi contesti di vita del disabile. Un percorso di CAA che inizia e finisce in un ambulatorio specialistico difficilmente raggiungerà i propri obiettivi, ovvero fornire la possibilità di comunicare, interagire con le altre persone in situazioni e luoghi diversi.

A chi possono essere rivolti interventi di CAA?

Lo sviluppo della CAA è stato inizialmente sollecitato per incrementare le abilità comunicative di bambini (in particolare quelli con esiti di Paralisi Cerebrale Infantile) in cui era evidente la discrepanza tra linguaggio espressivo, gravemente deficitario, e linguaggio ricettivo (comprensione) che non presentava invece severe compromissioni. Esperienze successive hanno però evidenziato che anche in alcuni casi di insufficienza mentale gli interventi di CAA hanno ottenuto buoni risultati.
Attualmente questi interventi vengono effettuati nelle seguenti condizioni di disabilità:
  • condizioni congenite (ad es. PCI, sindromi genetiche, ecc.)
  • condizioni acquisite (ad es. esiti di trauma cranico, ictus, ecc.)
  • condizioni neurologiche evolutive (ad es. Sclerosi Laterale Amiotrofica, AIDS cerebrale, Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson, ecc)
  • condizioni temporanee
In alcuni casi sono stati realizzati interventi di CAA anche con persone affette da autismo. Riguardo quest’ultima sindrome esistono pareri discordi riguardo l’utilità della CAA in una patologia in cui spesso l’intenzionalità comunicativa dell’individuo è un aspetto non sempre valutabile in modo oggettivo.
In alcuni casi di autismo l’intervento di CAA ha ottenuto come risultato più evidente un miglioramento del comportamento sociale; in altre parole, queste persone hanno potenziato le loro abilità di autocontrollo.
Altre esperienze hanno evidenziato l’utilità di alcuni strumenti di CAA nell’apprendimento di sequenze temporali di eventi (ad es. le diverse attività che scandiscono una giornata: alzarsi da letto, lavarsi i denti etc.).
Occorre considerare però che la finalità generale di un intervento di CAA è quello di offrire la possibilità di comunicare: dunque non solo di trasmettere dei contenuti, ma anche di curare le relazioni interpersonali. Date queste premesse siamo costretti a constatare che il controllo del comportamento sociale o l’apprendimento di sequenze temporali, pur essendo aspetti importanti della vita di ognuno di noi, sono obiettivi molto diversi rispetto a ciò che possiamo definire comunicazione interpersonale.

Gli strumenti

La CAA è per definizione multimodale, dunque sono diverse le modalità espressive che si possono utilizzare. Oltre al linguaggio (inteso come comunicazione verbale e non verbale) è possibile fornire al disabile altri strumenti che possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
Le tabelle di comunicazione
Il disabile indica (utilizzando le modalità che la patologia rende disponibili, ad es. nei casi di gravi compromissioni motorie agli arti inferiori e superiori è possibile indicare con lo sguardo un apposito pannello) i simboli contenuti nella tabella (che corrispondono ad una serie di messaggi) per comunicare con gli altri.
Partendo da tale finalità, le tabelle di comunicazione vengono costruite valutando un insieme di aspetti contemporaneamente: la selezione del vocabolario (considerando i bisogni manifestati dalla persona ed il contesto in cui la tabella sarà utilizzata), gli aspetti fisici e sensoriali del disabile (mobilità, postura, vista, etc), il fattore intellettivo.
I diversi messaggi contenuti nella tabella possono essere rappresentati in modi diversi: oggetti concreti, miniature di oggetti, simboli grafici (foto, disegni), lettere o parole.

I VOCAs (Vocal Output Communication Aids)
I VOCAs sono sistemi dedicati alla comunicazione che non necessitano di essere collegati ad un PC (per alcuni è prevista questa possibilità come funzione supplementare, ad es. per memorizzare alcune configurazioni).
Il loro aspetto è quello di una tastiera più o meno complessa (un solo pulsante o una serie di pulsanti fino ad arrivare a dispositivi molto simili alla tastiera di un PC). Su ogni pulsante è possibile applicare un simbolo (un’immagine, una parola, etc). La pressione di ciascun tasto provoca l’ascolto di un messaggio preregistrato che corrisponde al simbolo posto su di esso. In questo modo il disabile ha la possibilità di comunicare non solo indicando il simbolo, ma anche associando ad esso un messaggio verbale che viene udito dagli altri. Il VOCA aiuta a ristabilire un ruolo naturale dell’interlocutore parlante che può rimanere in ascolto senza dover prestare attenzione continua ad ogni manifestazione del disabile. Non bisogna inoltre dimenticare il forte impatto emotivo che crea la possibilità di sentire la voce della persona (anche se si tratta di un messaggio preregistrato da un’altra persona).
Lo svantaggio dei VOCAs rispetto alle tabelle cartacee è legato ai limiti fisici di questi dispositivi, ovvero al numero limitato di messaggi che possono essere programmati; la tabella è invece più immediata e più facilmente ampliabile rispetto alla configurazione di un VOCA. Esistono diversi tipi di VOCAs che si differenziano per numero di messaggi, tempo totale di registrazione, modalità di accesso (selezione diretta o scansione).

I software di comunicazione
Sono dei programmi legati al PC che permettono di riprodurre sullo schermo le tabelle di comunicazione. Ad ogni cella della tabella è possibile associare un simbolo e l’uscita in voce.
I prodotti software godono delle potenzialità sempre crescenti del computer e dell’enorme capacità di elaborare e memorizzare dati.
Questi programmi non hanno limitazioni nel numero di messaggi disponibili, né per quanto riguarda i tempi di registrazione; l’accesso (ovvero la selezione delle caselle in cui è contenuto il messaggio che si vuole comunicare) può avvenire tramite modalità diverse (tastiera, dispositivi di puntamento, sensori); la creazione delle tabelle può avvenire in modo flessibile, eventualmente collegando tra di loro un numero molto alto di tabelle. Quest’ultima caratteristica aumenta considerevolmente il numero di messaggi a disposizione dell’utilizzatore.
Lo svantaggio di questi prodotti è che rimangono legati ad un PC che è uno strumento ingombrante, difficilmente trasportabile. Se le persone sono poste una di fronte all’altra viene meno il contatto visivo che è un aspetto fondamentale della comunicazione interpersonale.
Attualmente si sta studiando la possibilità di utilizzare questi programmi su computer portatili che abbiano le caratteristiche di leggerezza e trasportabilità dei VOCAs.


Esempi di Voca. Sono dei pulsantoni nei quali è possibile registrare, che vengono utilizzati in vari modi, a seconda dell'esigenza personale.

http://www.ctsbasilicata.it/caa_-_autismo.html

 Costruire libri e storie con la CAA- ed. Erickson- M.Antonella Costantino

Ho trovato questo sito molto interessante, di una Casa Editrice che propone libri modificati.
http://www.fabella.it/


In-book: un ponte tra immagine e parola
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=AedIGtaXCGI
Comunicare significa anche 'leggere insieme', ognuno come può.

http://www.benedettadintino.it/wp-content/uploads/2009/12/artcolo-dssa-rivarola-sulla-caa11.pdf

Stili di apprendimento
Ho trovato molto interessanti queste istruzioni per la costruzione dell'e-tran. Nel post 'vita in comunità' avevo accennato all'uso di questo strumento da parte di una ragazza che non riesce a verbalizzare nessuna parola.
http://www.sla.auxilia.it/risorse.html

Penso che uno strumento così possa essere utilizzato anche con i simboli al posto delle lettere.

LA C.A.A. IN PRATICA: QUESTO E' UN BELLISSIMO LAVORO PRESENTATO AL CONVEGNO NAZIONALE DI BOLZANO SULL'INCLUSIONE SCOLASTICA, 13 APRILE 2013
http://it.calameo.com/read/00100149589d2aa59a6b0




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