l'orto a scuola

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giovedì 26 marzo 2015

Stimolazione basale a scuola - un'esperienza di laboratorio per gli insegnanti






La Stimolazione Basale è un approccio educativo per persone con disabilità psicofisica medio-grave, grave e gravissima.

E' una filosofia pedagogica studiata e sviluppata in Germania 40 anni fa, dal pedagogista Andreas Frohlich e dalla sua equipe di lavoro (educatori, fisioterapisti, logopedisti ecc..),

L'obiettivo principale della SB è di promuovere lo sviluppo individuale delle persone con disabilità psicofisica di vario grado.

Il termine 'Stimolazione', è da intendersi non come semplice offerta di stimoli, ma come modalità di promozione dello sviluppo della persona,con un significato più ampio, carico d'importanza educativa.

La parola 'Basale' è stata scelta per precisare che si tratta di un percorso elementare e fondamentale.

Non si tratta di una tecnica terapeutica: le riflessioni di questo approccio vanno costantemente riconsiderate e riadattate alla singola realtà di ogni persona disabile.

Ho seguito il Corso Base e il Corso di Approfondimento della Stimolazione Basale con il docente-formatore Luca Scarpari.

Sono rimasta molto affascinata da questo approccio non solo per quello che può dare e far riflettere a livello umano e professionale, ma anche perchè adottandolo nella mia professione di educatore scolastico ed extrascolastico, ho riscontrato dei risultati molto incoraggianti.

L'alunno che seguo ha risposto da subito in modo molto positivo a questo tipo di approccio, tanto che ho voluto proseguire e approfondire sempre di più.

Il nostro livello comunicativo è migliorato considerevolmente e il suo stato di benessere ne ha tratto molto giovamento, favorendo l'inclusione e la partecipazione scolastica.

Anche i compagni di classe hanno frequentato nel corso dell'anno scol. 12-13 un 'laboratorio emozioni' dove hanno potuto sperimentare la SB.

La SB ci ha guidato in un percorso molto bello e soprattutto utile per gestire ogni aspetto della quotidianità e per migliorare la nostra relazione.







L'esperienza nella scuola


E' piuttosto difficile 'entrare' nel concetto di SB e capirlo a fondo fermandosi a uno studio meramente teorico. Molti e complessi sono gli aspetti da sapere e considerare.

Si può capire realmente di cosa si tratta solamente accostando la teoria con l'esperienza diretta.

Per questo motivo ho avuto la possibilità (su gentile invito della coordinatrice bes.) di proporre un'esperienza di SB agli insegnanti interessati, in alcuni incontri dedicati di 'Commissione Bes (bisogni educativi speciali)'.



Nel primo incontro abbiamo cercato di capire cos'è la SB e in che ambiti può essere introdotta (disabilità, ambito sanitario e geriatrico).

Attraverso momenti di riflessione e momenti di pratica, il gruppo ha potuto mettersi in gioco e 'provare' cosa significa 'essere toccati' in modo basale o meno.

La SB risponde ai reali bisogni della persona disabile, quindi anche un semplice mettere e togliere una coperta, una giacca, una scarpa o posizionare in modo supino la persona, cambia, se si fa attenzione al COME si fa (in risposta ai suoi REALI BISOGNI).

Il lavoro a coppie (dove un collega giocava il ruolo di educatore e l'altro di persone in difficoltà) ha aiutato a conoscere vari aspetti dell'approccio basale: come posizionare una persona, l'importanza del tocco, come 'spostare' un arto in posizione favorevole, come idratare una persona con tetraparesi spastica.

Soprattutto nel primo incontro, il lavoro è stato impostato su : come aiutare una persona con complessa disabilità a percepire il suo corpo, in un clima di ascolto, rispetto e relazione affettiva.



La percezione corporea è uno dei bisogni fondamentali delle persone con disabilità complessa.

Chi, per vari motivi, non riesce a muoversi e rimane nella stessa posizione per lunghi momenti, cade ' in un vuoto percettivo' che lo fa stare male , perchè perde parti di sé della propria corporeità e dell'identità e vive con più angoscia e fatica i contatti, i movimenti e gli spostamenti.



La SB favorisce, promuove, incoraggia e mantiene:

-la salute e il benessere

-l'apprendimento e la partecipazione sociale

-l'autodeterminazione delle persone coinvolte.

Aiutare una persona a percepirsi significa rispondere ai suoi bisogni reali di esistenza e autodeterminazione, offrirle uno SPAZIO DI VITA.



Nell'incontro con i colleghi abbiamo esperito cosa significa aiutare una persona a percepirsi attraverso il tocco diretto o attraverso l'uso di materiali sensoriali (riso soffiato, crema, materiali vari).



Nel secondo incontro abbiamo approfondito in modo teorico e pratico: 'la SB e senso-percettiva nei laboratori strutturati di cucina'- come coinvolgere un ragazzo con complessa disabilità in un laboratorio.



L'esercizio si svolgeva a coppie, un insegnante aveva il ruolo di educatore e l'altro di utente:

Abbiamo guidato i 'nostri ragazzi' alla preparazione di un dolce, dove l'aspetto principale riguardato la Sb per il coinvolgimento attivo del ragazzo, la stimolazione sensoriale di tutti i sensi e la soddisfazione del risultato finale con l'assaggio del dolce (in modo 'virtuale').

Attraverso quest'esperienza si è dimostrato che chiunque, anche la persona più compromessa, se messa in condizione di fare, può essere coinvolta in un'attività con vantaggio per se stessa e per gli altri, può avere spazi di vita e di azione con miglioramento della circolazione sanguigna, e del tono muscolare (sia nell'attenuazione dell'ipertono che nello stimolo dell'ipotono).


Ogni momento di esperienza era seguito da un momento di condivisione dei vissuti: ognuno poteva portare le proprie sensazione, emozioni e riflessioni a vantaggio di tutto il gruppo. La condivisione è sempre un momento di arricchimento reciproco grazie alla diversità di ognuno di noi e del nostro modo di vivere le varie situazioni.



Conclusione



Dalle condivisioni raccolte e dai feedback ricevuti credo di poter affermare che questo laboratorio sia stato una positiva occasione di formazione e arricchimento per i partecipanti.

La partecipazione e l'impegno di ognuno sono stati motivo di soddisfazione per me che ho potuto fare questa proposta perchè ho potuto verificare ancora una volta quanto la SB sia 'un mezzo' di riflessione, di attenzione e sensibilizzazione verso chi di solito è 'dimenticato': le persone che per la loro condizione sono costrette a letto o su una sedia a rotelle e assistono alla vita da spettatori passivi.


Dare voce ai loro bisogni e avere attenzione per la loro quotidianità significa onorare la Vita.

Sapere rispondere in modo Umano alle necessità reali dei nostri ragazzi più gravi vuol dire migliorare la nostra Professionalità e renderla fertile.