E'
una filosofia pedagogica studiata e sviluppata in Germania 40 anni
fa, dal pedagogista Andreas Frohlich e dalla sua equipe di lavoro
(educatori, fisioterapisti, logopedisti ecc..),
L'obiettivo
principale della SB è di promuovere lo sviluppo individuale delle
persone con disabilità psicofisica di vario grado.
Il
termine 'Stimolazione', è da intendersi non come semplice offerta di
stimoli, ma come modalità di promozione dello sviluppo della
persona,con un significato più ampio, carico d'importanza educativa.
La
parola 'Basale' è stata scelta per precisare che si tratta di un
percorso elementare e fondamentale.
Non
si tratta di una tecnica terapeutica: le riflessioni di questo
approccio vanno costantemente riconsiderate e riadattate alla singola
realtà di ogni persona disabile.
Ho
seguito il Corso Base e il Corso di Approfondimento della
Stimolazione Basale con il docente-formatore Luca Scarpari.
Sono
rimasta molto affascinata da questo approccio non solo per quello che
può dare e far riflettere a livello umano e professionale, ma anche
perchè adottandolo nella mia professione di educatore scolastico ed
extrascolastico, ho riscontrato dei risultati molto incoraggianti.
L'alunno
che seguo ha risposto da subito in modo molto positivo a questo tipo
di approccio, tanto che ho voluto proseguire e approfondire sempre di
più.
Il
nostro livello comunicativo è migliorato considerevolmente e il suo
stato di benessere ne ha tratto molto giovamento, favorendo
l'inclusione e la partecipazione scolastica.
Anche
i compagni di classe hanno frequentato nel corso dell'anno scol.
12-13 un 'laboratorio emozioni' dove hanno potuto sperimentare la SB.
La
SB ci ha guidato in un percorso molto bello e soprattutto utile per
gestire ogni aspetto della quotidianità e per migliorare la nostra
relazione.
L'esperienza
nella scuola
Si
può capire realmente di cosa si tratta solamente accostando la
teoria con l'esperienza diretta.
Per
questo motivo ho avuto la possibilità (su gentile invito della
coordinatrice bes.) di proporre un'esperienza di SB agli
insegnanti interessati, in alcuni incontri dedicati di 'Commissione
Bes (bisogni educativi speciali)'.
Nel
primo incontro abbiamo cercato di capire cos'è la SB e in che
ambiti può essere introdotta (disabilità, ambito sanitario e
geriatrico).
Attraverso
momenti di riflessione e momenti di pratica, il gruppo ha potuto
mettersi in gioco e 'provare' cosa significa 'essere toccati' in modo
basale o meno.
La
SB risponde ai reali bisogni della persona disabile, quindi anche un
semplice mettere e togliere una coperta, una giacca, una scarpa o
posizionare in modo supino la persona, cambia, se si fa attenzione al
COME si fa (in risposta ai suoi REALI BISOGNI).
Il
lavoro a coppie (dove un collega giocava il ruolo di educatore e
l'altro di persone in difficoltà) ha aiutato a conoscere vari
aspetti dell'approccio basale: come posizionare una persona,
l'importanza del tocco, come 'spostare' un arto in posizione
favorevole, come idratare una persona con tetraparesi spastica.
Soprattutto
nel primo incontro, il lavoro è stato impostato su : come aiutare
una persona con complessa disabilità a percepire il suo corpo, in un
clima di ascolto, rispetto e relazione affettiva.
La
percezione corporea è uno dei bisogni fondamentali delle persone con
disabilità complessa.
Chi,
per vari motivi, non riesce a muoversi e rimane nella stessa
posizione per lunghi momenti, cade ' in un vuoto percettivo' che lo
fa stare male , perchè perde parti di sé della propria corporeità
e dell'identità e vive con più angoscia e fatica i contatti, i
movimenti e gli spostamenti.
La
SB favorisce, promuove, incoraggia e mantiene:
-la
salute e il benessere
-l'apprendimento
e la partecipazione sociale
-l'autodeterminazione
delle persone coinvolte.
Aiutare
una persona a percepirsi significa rispondere ai suoi bisogni reali
di esistenza e autodeterminazione, offrirle uno SPAZIO DI VITA.
Nell'incontro
con i colleghi abbiamo esperito cosa significa aiutare una persona a
percepirsi attraverso il tocco diretto o attraverso l'uso di
materiali sensoriali (riso soffiato, crema, materiali vari).
Nel
secondo incontro abbiamo
approfondito in modo teorico e pratico: 'la SB e senso-percettiva nei
laboratori strutturati di cucina'- come coinvolgere un ragazzo con
complessa disabilità in un laboratorio.
L'esercizio
si svolgeva a coppie, un insegnante aveva il ruolo di educatore e
l'altro di utente:
Abbiamo
guidato i 'nostri ragazzi' alla preparazione di un dolce, dove
l'aspetto principale riguardato la Sb per il coinvolgimento attivo
del ragazzo, la stimolazione sensoriale di tutti i sensi e la
soddisfazione del risultato finale con l'assaggio del dolce (in modo
'virtuale').
Attraverso
quest'esperienza si è dimostrato che chiunque, anche la persona più
compromessa, se messa in condizione di fare, può essere coinvolta in
un'attività con vantaggio per se stessa e per gli altri, può avere
spazi di vita e di azione con miglioramento della circolazione
sanguigna, e del tono muscolare (sia nell'attenuazione dell'ipertono
che nello stimolo dell'ipotono).
Conclusione
Dalle
condivisioni raccolte e dai feedback ricevuti credo di poter
affermare che questo laboratorio sia stato una positiva occasione di
formazione e arricchimento per i partecipanti.
La
partecipazione e l'impegno di ognuno sono stati motivo di
soddisfazione per me che ho potuto fare questa proposta perchè ho
potuto verificare ancora una volta quanto la SB sia 'un mezzo' di
riflessione, di attenzione e sensibilizzazione verso chi di solito è
'dimenticato': le persone che per la loro condizione sono costrette a
letto o su una sedia a rotelle e assistono alla vita da spettatori
passivi.
Sapere
rispondere in modo Umano alle necessità reali dei nostri ragazzi più
gravi vuol dire migliorare la nostra Professionalità e renderla
fertile.