l'orto a scuola

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venerdì 13 novembre 2015

chi è l'educatore? riflessione....

Risultati immagini per relazione d'aiutoIl lavoro di educatore professionale è spesso non compreso.
Ricordo all'inizio del mio operare quando lavoravo in un centro aperto per ragazzi...capitava che i bambini mi chiedessero: ma tu che lavoro fai? come se quello che facevo lì con loro fosse un hobby...
Vengono chiamati tutti educatori: allenatori, insegnanti, genitori....ma chi è l'educatore professionale?

E' facile spiegare che lavoro fa il giardiniere, il dentista, l'operaio, l'impiegato..ma l'educatore??

Allora ci provo.....io personalmente ho una formazione umanistica, ho studiato in una scuola (che purtroppo non c'è più) che a suo tempo era stata creata e pensata da un gruppo di professionisti del sociale, che volevano formare Educatori specializzati e competenti.

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Per 3 anni abbiamo lavorato tanto su noi stessi, per capire cosa fosse la relazione significativa, la relazione d'aiuto, e usarla come strumento di lavoro nei 5 ambiti del disagio sociale.
Abbiamo studiato e approfondito tutte le materie utili per capire le difficoltà delle persone che contattavamo coi tirocini sul campo, ma il lavoro principale è stato 'metodi e tecniche dell'intervento educativo' dove abbiamo messo in discussione noi stessi per prendere coscienza di ciò che eravamo e poter essere così capaci di entrare in relazione: empatia, ascolto e accettazione incondizionata (Karl Rogers)...questi i perni su cui abbiamo lavorato di più, soffrendo, gioendo e crescendo...non eravamo una classe, eravamo un gruppo in formazione.

Credo che gli educatori, usciti da quel percorso, abbiamo acquisito le competenze per essere educatori professionali, costruire progetti educativi e lavorare in equipe e in rete.

Il nostro strumento di lavoro è la relazione significativa e attraverso di essa accompagnamo, sosteniamo, aiutiamo a crescere, chi ha bisogno della nostra professionalità.

Ciò che mi appassiona del  mio lavoro è che essere in relazione significa arricchirsi reciprocamente, e quanto c'è da imparare dalle persone che hanno ed esprimono un disagio.

Mi è sempre piaciuto pensare che nel mio lavoro non sono una terapista.
Terapia richiama cura.....tu hai un problema che non dovresti avere e quindi io 'ti aggiusto'.
No........preferisco pensare alla parola accettazione, accoglienza, gioco, aiuto...
Tu sei meraviglioso così come sei e io ti seguo, cerco di aiutarti a stare bene, rispondo ai tuoi bisogni e ti accompagno verso la tua vera natura, per esprimere te stesso, così come sei,,,vai benissimo così!

Nella nostra società siamo portati a pensare che tutto debba essere perfetto e che la vita di una persona anziana o disabile sia meno importante delle vita di chi è 'normale'.
Non mi piace la parola 'normale' proprio perchè penso che la Vita sia Vita, in qualsiasi forma si esprima, in qualsiasi modo sia, ha sempre lo stesso valore!

Il lavoro di educatore professionale è un lavoro delicato, di grande responsabilità, ma meraviglioso per le sfide che offre, per ciò che restituisce e per l'Amore che si può esprimere quotidianamente verso chi ha bisogno di aiuto, ascolto, sostegno (persone, gruppi, famiglie).
L'educatore non si stanca mai di cercare soluzioni, anche nelle situazioni più disperate.
L'educatore sa mettersi in discussione e capire dove sbaglia.
L'educatore si mette nei panni degli altri rimanendo consapevole di sè.
L'educatore guida, sostiene, accompagna senza sostituirsi, pretendere, comandare.
L'educatore lavora sempre con un occhio orientato al futuro...rimanendo sempre nel 'qui ed ora'.
 L'educatore sa sdrammatizzare e portare allegria e simpatia.
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